Fondazione Culturale Boccardini

Grazie all’amico Jacopo Fo
http://www.alcatraz.it/laboratorioartistico/index.htm
sono vernuto a conoscenza della figura di Friedl Dikers-Brandeis
una donna internata in un campo di concentramento nel periodo nazista, in quel luogo nefasto la coraggiosa donna aveva trovato uno scopo, mediante la creazione di un laboratorio d’arte per bambini, in grado di darle gioia condvidendola con altre persone ed il mio pensiero è volato verso l’opera di mio padre Luciano Boccardini dal titolo eloquente: “Auschwitz”, nella quale un filo di speranza sembra affacciarsi anche nel luogo più spettrale che la storia moderna ci abbia riservato, leggero come un palloncino colorato che accompagnato dal vento prende la via aerea osservabile da tutti, destinato a lasciare nelle menti dei disperati un gancio verso un futuro migliore, una possibilità, un isola sospesa pronta per essere abitata.
Credo che l’arte sia una strada in grado di consentire a tutti di poter trovare quantomeno un angolo di serenità, persino a chi si trova nella peggior situazione augurabile ad un essere umano, può essere usata anche a fini terapeutici per chi ha delle disabilità di qualunque genere, fisico o psicologico. Percorrere i suoi sentieri, viverla, respirarla, frequentarla, costruirla o anche solo sfiorarla svela la parte più intima e preziosa dell’esistenza. L’artista più grande è la natura e l’uomo può essere un suo ottimo allievo. Mi auguro che la Fondazione Boccardini sia in grado, con la guida di mio padre, di consentire a quante più persone possibile di scoprire o riscoprire o altrimenti di rinforzare l’amore per l’arte.

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